Si ringrazia Roberta Imbimboda per l’articolo su Italiadailynews24
Professionalità, esperienza ed elevata specializzazione nel campo della finanza agevolata: queste le peculiarità della Nocera Consulting, società di consulenza altamente qualificata, che in questi anni ha raggiunto obiettivi importanti in termini di ammissibilità al bando “Resto al Sud”. Raffaele Nocera, fondatore di questa realtà giovane e dinamica, è un noto dottore commercialista e revisore contabile di Napoli, nonché un giovane imprenditore di successo, titolare del Boutique Hotel & Champagnerie il Salotto della Regina, del Ristorante B-Factory, di Raphael Paris prestigioso brand di Bag e zaini; a breve inaugurerà una stupenda Drinkeria Champagnerie sul lungomare di Napoli dal nome JOLIE’.
Dott. Nocera, può raccontarci la sua storia?
Dopo aver conseguito la laurea e il Master in Management all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, ho maturato svariate esperienze in prestigiose società di consulenza, sia in Italia che all’estero, ed in particolare a Madrid dove ho vissuto per circa un anno. L’amore smisurato per la mia terra, che ha dato i natali a grandi artisti ed imprenditori, mi ha spinto ben presto a ritornare nella mia città d’origine, Napoli, forte di un bagaglio di esperienza internazionale che mi ha reso un imprenditore visionario, lungimirante ed aperto al mondo. Dopo aver vinto il Dottorato di Ricerca in Economia e Regolazione delle Amministrazioni Pubbliche, nel 2011 ho deciso di fondare la Nocera Consulting; una società giovane e dinamica – con sedi a Napoli, Casoria, Roma e Sofia (Bulgaria) – che in poco tempo ha affermato la propria leadership nel campo della Finanza Agevolata, riuscendo ad infoltire il proprio parco clienti grazie ad un servizio di consulenza altamente qualificato su tutto il versante dei finanziamenti pubblici e privati all’impresa.
Qual è la mission dell’azienda?
Una premessa appare necessaria. Per accrescere la competitività del sistema Paese, per favorire lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e per sostenere gli investimenti aziendali in certi comparti economici, negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione di vari strumenti e progetti di Finanza Agevolata, le cui fonti derivano da un quadro normativo ad hoc piuttosto articolato e complesso che bisogna conoscere alla perfezione. Un quadro normativo che la Nocera Consulting ha fatto suo, con l’obiettivo di offrire la migliore consulenza possibile in materia, affiancando le imprese durante tutte le fasi (dalla richiesta fino all’erogazione finale del finanziamento) necessarie per ottenere e beneficiare di tali agevolazioni, siano esse comunitarie, nazionali o regionali.
Che cos’è il bando “Resto al Sud”? E perché anche in questo campo è molto importante affidarsi alla consulenza di esperti del settore?
Il Bando di Invitalia, che si prefigge l’obiettivo di incentivare i giovani imprenditori a non lasciare la propria terra, è un incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate dagli under 45 nelle regioni del Mezzogiorno con finanziamenti fino a 200 mila euro e con una dotazione finanziaria iniziale complessiva che ammonta a 1.250 milioni. Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste nel contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e nel finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento totale, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Tuttavia, l’eccessiva burocratizzazione soprattutto della fase di rendicontazione e nondimeno la complessità normativa possono rappresentare un percorso ad ostacoli per imprese ed imprenditori; un percorso che può rendere difficile ed incomprensibile l’accesso a tali incentivi, che richiede invece l’intervento di competenze specialistiche ed attendibili, che non è facile trovare sul mercato. Grazie ad un team multidisciplinare competente, la Nocera Consulting è diventata in poco tempo il principale punto di riferimento nel Meridione d’Italia per questa tipologia di bandi. I risultati raggiunti testimoniano, infatti, la bontà del suo operato: decine e decine di delibere positive accolte hanno permesso a molti giovani di avviare attività imprenditoriali importanti per il futuro del Sud Italia, scommettendo sul riscatto socioeconomico di questi territori.
Cambiando discorso, secondo lei il Governo è stato adeguatamente vicino agli imprenditori italiani durante quest’emergenza sanitaria senza precedenti nella storia?
Già prima dello scoppio di quest’emergenza, ero abbastanza scettico sulla politica eccessivamente assistenzialista adottata dal Governo, che alimenta la disoccupazione e non premia adeguatamente gli imprenditori! Milton Friedman, premio Nobel per l’Economia nel 1976, afferma che “se tu paghi la gente quando non lavora e la tassi quando lavora non devi sorprenderti se produci disoccupazione e non occupazione”. In quest’ottica bisognerebbe provare ad immaginare un welfare diverso, generativo, dove la capacità degli aiutati diventa motore di sviluppo economico. In questo periodo di lockdown, che ha colpito duramente interi settori produttivi, bisognava mettere in atto misure altrettanto straordinarie utili a rilanciare l’economia, dando respiro ad imprese e famiglie: mi riferisco, ad esempio, al condono tombale fiscale!
Da commercialista che da anni si spende per i propri clienti, come giudica le dichiarazioni rese da Roberto Saviano nel corso dell’ultima puntata di Che tempo che fa?
Premesso che non ho mai nutrito particolare simpatia per lo scrittore di Gomorra, sicuramente il suo recente attacco alla categoria dei commercialisti, che a suo dire segnalerebbe alla criminalità organizzata le attività in crisi da cannibalizzare, è da condannare senza se e senza ma. Come ha giustamente ribadito anche Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, tale affermazione è senza dubbio “inaccettabile, irresponsabile, non tollerabile, oltre che di una gravità assoluta”. Trattasi, infatti, di una dichiarazione deplorevole che lede l’onorabilità di 120mila professionisti economici che ogni giorno si spendono a tutela della legalità e degli interessi dei propri clienti. Non è la prima volta che Saviano racconta favole, insultando categorie che rappresentano invece il motore portante dell’economia italiana.